Sistemi costruttivi a secco, scopriamo insieme i vantaggi

costruzione a secco

In ambito edilizio, sia che si tratti di un intervento di costruzione che di riqualificazione, si sente spesso e volentieri parlare di sistemi costruttivi a secco. Ebbene, la loro principale caratteristica, come si può già facilmente intuire dal nome, è proprio quella di non prevedere l’uso dell’acqua, ma solo l’assemblaggio di componenti che vengono poi unite meccanicamente.

Rispetto ai classici sistemi di costruzione, è facile pensare a questa tecnica un po’ come il gioco del meccano, che era tanto di moda qualche decennio fa. Ogni elemento che serve per portare a termine la costruzione viene progettato in maniera molto precisa, rispettando quelle che sono le disposizioni che vengono stabilite in fase di progettazione e di analisi iniziale.

Le costruzioni a secco si caratterizzano per sfruttare, in modo ovviamente responsabile e analitico, buona parte del patrimonio che caratterizza la produzione industriale siderurgica dell’edilizia, per lo sviluppo di strutture ed edifici che riescono a combinare alla perfezione tecnologia e sostenibilità.

Le costruzioni a secco e la differenza con i sistemi tradizionali

La differenza principale che si riscontra rispetto ai sistemi costruttivi tradizionali è sicuramente il fatto di non utilizzare l’acqua all’interno delle varie fasi che costituiscono il processo di assemblaggio. Non solo, dal momento che viene evitato anche l’uso di tutti quei componenti e materiali di connessione che hanno la necessità di un certo tempo per consolidarsi in seguito alla posa, come ad esempio materiali sigillanti oppure collanti.

Nell’ultima fase del montaggio, i vari componenti, che di solito sono dei prodotti finiti visto che già in precedenza hanno subito una lavorazione, sono oggetto di un’unione tramite delle giunzioni meccaniche, che possono corrispondere a delle viti oppure a dei bulloni, in modo tale da costruire solo una parte oppure tutto il complesso.

Chi vuole puntare in modo efficace su questa tecnica deve necessariamente, durante la fase di progettazione di ogni elemento, stabilire e pianificare il collegamento, ma anche l’integrazione che devono avvenire tra i diversi componenti di costruzione. In questo modo, ogni elemento si potrà collegare in maniera rapida e semplice, favorendo al contempo anche la posa in opera, che sarà notevolmente più rapida, senza dimenticare come ne beneficeranno anche le operazioni future di smontaggio e di riutilizzo.

Una costruzione che viene stratificata a secco si caratterizza per la presenza di tre componenti che si possono collegare tra loro senza alcun problema: il primo è la struttura, poi c’è l’involucro esterno e, infine, l’involucro interno.

In Italia sono ancora poco diffusi

Nella maggior parte dei casi, sul territorio italiano, la costruzione dei vari edifici, nello specifico quello di stampo residenziale, si caratterizza per avvenire puntando su tecniche a umido. In poche parole, si sfruttano dei mattoni in laterizio, che vengono collegati tramite l’uso di malte e del calcestruzzo armato.

In tante altre zone del mondo, invece, i sistemi costruttivi a secco stanno prendendo sempre più piede, proprio per via dell’utilizzo di materiali che sono stratificati e assemblati sfruttando un’intelaiatura realizzata in legno oppure in acciaio, anche se è importante sottolineare come ci siano anche delle soluzioni combinate, in cui viene utilizzato anche il cemento armato.

Il fatto che, pian piano, questi sistemi di costruzione si stiano diffondendo sempre di più, porta ad una conseguenza ben precisa, che è quella di diminuire non solo i tempi, ma anche i costi di costruzione, ma al tempo stesso garantendo alti livelli prestazionali e un netto risparmio in termini energetici. I sistemi a secco, infatti, si caratterizzano per essere molto più eco-sostenibili, dal momento che le varie componenti, anche per via della notevole semplicità di montaggio e di smontaggio, si possono non solo riciclare, ma anche sostituire, qualora qualche pezzo si fosse degradato.