Per più di 10.000 anni il legno è stata la materia prima più utilizzata dall’uomo, quella che ha favorito il passaggio da una vita fatta di caccia e raccolti a una caratterizzato da insediamenti permanenti.
Il legno è rimasto il principale materiale da costruzione fino alla rivoluzione industriale, quando sono comparsi calcestruzzo ed acciaio.
Nel periodo compreso tra il 1900 e il 2015 la quantità di calcestruzzo impiegata nei materiali da costruzione è cresciuta costantemente, come pure il consumo di acciaio mentre il legno è stato messo sempre più in un angolo.
Abitazioni resistenti e sicure, centri commerciali, grattacieli: sono solo alcune delle strutture che sono state realizzate con calcestruzzo ed acciaio a discapito dell’ambiente.
È noto infatti che il settore dell’edilizia e delle costruzioni sia tra quelli che più incidono sull’effetto serra e sulla quantità di emissioni globali.
Le crescenti preoccupazioni dovute alla crisi climatica hanno portato i governi del mondo e le aziende a perseguire obiettivi di riduzione (e si auspica azzeramento) delle emissioni nette.
Aumenta dunque l’uso di materie prime riciclate e tutte quelle alternative sostenibili che favoriscono la riduzione delle emissioni globali: tra questi materiali c’è ovviamente il legno.
Quanto segue è frutto di una lunga chiacchierata con Albero Maestro, azienda che realizza tetti e coperture in legno a Rimini.
Bioedilizia ed abitazioni sostenibili grazie al legno
Come accennato sopra, l’affermazione delle pratiche di bioedilizia ha ribaltato nuovamente la situazione, riportando in auge il legno.
Il legno è un materiale rinnovabile e sostenibile che offre vantaggi unici per l’ambiente. A differenza di cemento e acciaio, la sua produzione e il suo utilizzo possono contribuire attivamente alla lotta contro il cambiamento climatico.
Un valido alleato contro il carbonio
Un metro cubo di legno ingegnerizzato (come i pannelli lamellari) è in grado di immagazzinare una tonnellata di anidride carbonica (CO2).
La sua produzione infatti evita l’emissione di oltre due tonnellate di CO2 rispetto alla produzione di un metro cubo di cemento.
Il legno, quindi, può avere un’impronta di carbonio negativa, poiché “cattura” CO2 a lungo termine all’interno delle strutture edili. Questo lo rende un’opzione superiore anche in termini di riciclabilità e potenziale di riutilizzo.
Innovazione e nuove frontiere
I recenti progressi nel settore del legno ingegnerizzato stanno rivoluzionando l’edilizia moderna.
Le nuove tecniche di prefabbricazione industriale permettono oggi di costruire edifici sempre più alti, inclusi veri e propri grattacieli in legno. Questo apre la strada a un futuro in cui l’edilizia può essere più sostenibile ed efficiente.
La rivoluzione del legno ingegnerizzato o ricostituito
Negli ultimi decenni, il legno ha vissuto una vera rinascita grazie all’introduzione di una nuova generazione di materiali: il legno ingegnerizzato “ricostituito”.
Prodotti come il legno lamellare (glulam), il legno microlamellare (LVL) e il legno lamellare a strati incrociati (CLT) stanno rivoluzionando l’industria delle costruzioni.
Vantaggi strutturali e costruttivi
Il legno ingegnerizzato è superiore al legno tradizionale: è più solido, più resistente e più durevole.
Queste caratteristiche lo rendono un sostituto ideale per l’acciaio e il calcestruzzo, permettendone l’uso in tutti gli elementi strutturali, da travi e travetti a pareti, solai e tetti e coperture in legno, sia nelle case unifamiliari che negli edifici a più piani.
L’uso di una struttura in legno può ridurre il consumo totale di materiali da costruzione fino al 50% e alleggerire il telaio strutturale fino al 70%. Questo si traduce in diversi vantaggi pratici:
- Minori costi di trasporto
- Maggiore facilità di prefabbricazione
- Tempi di costruzione ridotti
Isolamento acustico, termico ed estetica
Oltre ai vantaggi strutturali e logistici, il legno ingegnerizzato offre ulteriori benefici. Le sue proprietà naturali garantiscono un eccellente isolamento acustico e termico. In più, l’estetica biofilica del legno (la sua capacità di connettere le persone alla natura) crea ambienti più sani e piacevoli.
Tutti questi fattori rendono il legno ingegnerizzato un’alternativa sostenibile ed efficiente ai materiali tradizionali, destinata a definire il futuro dell’edilizia.
Focus sulla normativa che favorisce la domanda di legname nel settore delle costruzioni
La domanda di legname è da sempre un indicatore affidabile del settore edilizio, che di recente ha subito un rallentamento a causa dell’aumento dei tassi d’interesse e dell’inflazione.
La riduzione dei costi di finanziamento, condizioni di credito migliori e crescenti investimenti nelle infrastruttura hanno portato ad una ripresa in questo nuovo anno.
Stime diffuse mostrano che entro il 2030 circa il 20% del patrimonio immobiliare del 2020 verrà ristrutturato. In questo contesto la domanda di legno massiccio o prodotti in legno ricostituito come quello lamellare è destinata a crescere notevolmente, con un aumento previsto del 49% entro il 2050.
Una crescita “spinta” dalle normative
Un fattore chiave di questa crescita è l’introduzione di nuove normative ambientali e l’incremento delle tasse sul carbonio. Queste misure rendono più costosi i materiali ad alta intensità di carbonio, come il calcestruzzo e l’acciaio, favorendo l’uso di alternative più sostenibili.
Diversi paesi stanno già implementando politiche che spingono verso l’adozione del legno, tra questi:
- la Francia, che ha stabilito un limite alle emissioni degli edifici lungo l’intero ciclo di vita;
- Danimarca, Finlandia, Svezia e Stati Uniti stanno promuovendo l’uso del legno con limiti alle emissioni, requisiti minimi di biomateriali e modifiche ai codici edilizi che ne permettono l’uso in strutture multipiano;
- negli Stati Uniti, l’Inflation Reduction Act del 2022 ha stanziato 5 miliardi di dollari per infrastrutture a basse emissioni di carbonio, incentivando l’uso di materiali come il legno ricostituito in progetti pubblici e privati.
Opportunità di investimento in crescita
Questa dinamica sta creando opportunità di investimento significative.
Si prevede che il mercato globale dei prodotti in legno ingegnerizzato cresca a un tasso annuo composto del 5,3%, passando da 254,2 miliardi di USD nel 2023 a 427,3 miliardi di USD entro il 2033.
Il legno rappresenta la principale alternativa sostenibile ai materiali tradizionali.
Le aziende integrate verticalmente sono in una posizione privilegiata per capitalizzare su questa transizione, offrendo materiali a basse emissioni di carbonio che uniscono prestazioni elevate a una maggiore sostenibilità.
I prodotti in legno ricostituito non solo sono più resistenti del legno tradizionale, ma offrono anche un’alternativa valida e duratura all’acciaio e al calcestruzzo.
Tutto questo rappresenta pertanto un’opportunità concreta per allinearsi a un futuro dell’edilizia più sostenibile.