La messa a norma dei tetti degli edifici

tetto edificio

La messa in sicurezza di tetti ed abitazioni richiede opere di manutenzione, per garantire che i lavori eseguiti siano efficienti e duraturi nel tempo. Per raggiungere quest’obiettivo è quindi necessario farsi rilasciare dai tecnici professionisti le documentazioni necessarie che certifichino l’adempimento di tutte le normative richieste in materia.

In questo modo il cliente che effettua lavorazioni sulle coperture per tetti viene sollevato da qualsiasi responsabilità in caso di cadute o danni durante lo svolgimento dei lavori. In particolare l’azienda incaricata deve rilasciare una relazione descrittiva che dichiara la corretta esecuzione della posa e la messa a norma dei sistemi installati.

Per l’isolamento del tetto e qualsiasi altro intervento bisogna utilizzare materiali certificati e tutte le operazioni devono svolgersi con appositi dispositivi anticaduta. Nei seguenti paragrafi analizziamo quali sono i requisiti necessari per la messa in sicurezza di coperture residenziali.

Tetti di abitazioni ed edifici: cosa serve per metterli a norma?

Per svolgere un lavoro a norma di legge la prima cosa da fare è stilare una progettazione completa dei sistemi anticaduta, perciò è necessario effettuare un controllo dell’area di lavoro attraverso elaborati grafici dell’immobile. In questo modo è facile individuare i punti più critici per i lavoratori e metterli in sicurezza. È poi necessario un ulteriore sopralluogo sull’area di lavoro per evidenziare altre zone a rischio.

Per la messa in sicurezza del tetto, in base al decreto legislativo 81/2008, bisogna dotarsi di specifici dispositivi di protezione come: parapetti, passerelle, scale con gabbia e linee vita.

L’importanza di affidarsi ad un’azienda esperta e professionale

La messa in sicurezza per la copertura del tetto deve essere affidata ad un’azienda edile che abbia maturato una grande esperienza nel settore. Il manto di copertura è infatti un elemento essenziale per la protezione dell’edificio dagli eventi atmosferici, ma anche per garantire un adeguato livello di efficientamento energetico.

Devono quindi essere usati materiali di alta qualità che vanno posati con le migliori tecniche di installazione da personale professionale e qualificato. Bisogna poi utilizzare attrezzature e mezzi all’avanguardia, nel pieno rispetto delle normative vigenti di sicurezza, per eseguire un lavoro a regola d’arte.

La documentazione richiesta per la messa in sicurezza del tetto

La documentazione necessaria richiede innanzitutto un Elaborato Tecnico di Copertura (ETC) redatto e firmato da un tecnico abilitato, al quale va allegata anche una relazione illustrativa del sistema anticaduta utilizzato.

È poi richiesto un elaborato grafico di posizionamento del sistema e relativi DPI, corredato di tutte le istruzioni per il corretto utilizzo. Questo documento va accompagnato dalla verifica dei fissaggi tramite il calcolo strutturale redatto da un tecnico strutturista.

Altro documento importante è la dichiarazione di conformità dell’installatore, come garanzia che i lavori siano stati eseguiti secondo le indicazioni del progettista e che siano state rispettate le normative in materia.

Infine tutti i prodotti devono essere certificati da un Ente Terzo, come richiesto dalle norme europee relative alla materia.

Cosa bisogna fare prima di installare un impianto fotovoltaico?

Una volta chiariti quali sono i requisiti da rispettare per la messa a norma dei tetti, è utile capire se installare un impianto fotovoltaico può essere vantaggioso. Il fotovoltaico, nell’ottica di politiche sempre più “green” e proiettate verso il risparmio energetico a favore dell’ambiente circostante, è una soluzione che ha fatto registrare sempre più consensi negli ultimi anni. Tuttavia è opportuno fare una serie di valutazioni per capire se è davvero la soluzione più conveniente.

Per prima cosa bisogna partire da una domanda: quanto consuma effettivamente una casa? Prendiamo come esempio una persona single, che lavora spesso fuori e che vive la casa per pochissime ore al giorno. In tal caso i consumi sono molto bassi ed il fotovoltaico non è una soluzione consigliabile.

Il discorso cambia invece se la casa è molto “vissuta” nel corso della giornata. In tal caso il consumo energetico è piuttosto alto ed il fotovoltaico potrebbe essere una soluzione interessante. In linea di massima il fotovoltaico è consigliabile quando si supera il consumo di 2.300 kWh all’anno, soprattutto se concentrato nelle ore diurne.

Un altro elemento da considerare attentamente è l’ombreggiamento. I pannelli fotovoltaici funzionano anche nelle giornate nuvolose, ma sono sicuramente più performanti ed efficienti se possono sfruttare la luce diretta del sole.

Per questo motivo bisogna assolutamente evitare gli ombreggiamenti, facendo attenzione ad installare i pannelli lontani da camini, sfiati o qualsiasi altro elemento possa fare ombra nel corso della giornata.

È fortemente consigliabile orientare i pannelli fotovoltaici verso sud, o al massimo tra ovest ed est. Da evitare invece l’orientamento verso nord, altrimenti i cali di prestazione sarebbero evidenti.

Infine un altro aspetto che spesso non viene considerato è l’altitudine sul livello del mare. In montagna potrebbe nevicare e, se non si prendono le dovute precauzioni contro il carico della neve, le staffe che sorreggono l’impianto possono distruggere le tegole e provocare infiltrazioni di acqua o rotture del vetro dei pannelli.

In tal caso è sufficiente aggiungere un profilo supplementare, aumentare il numero di staffe oppure optare per staffe rinforzate.