Vino Senza Solfiti o Vino con Solfiti, quali sono le differenze

Vino Senza Solfiti

I solfiti sono sostanze chimiche utilizzate come conservanti nelle industrie agroalimentari e svolgono molteplici funzioni. Le più importanti sono quella di inibire l’azione di microorganismi che potrebbero deteriorare il prodotto e quella di agire su alcuni enzimi che fanno perdere al prodotto il sapore ed il gusto originario.

Con il termine solfiti, indichiamo in realtà l’anidride solforosa, indicata sulla maggior parte delle etichette con i codici E220 ed E228, che nel campo vinicolo (durante la produzione dei vini) vengono impiegati sia nel vino bianco che in quello rosso.

 

E’ Legale Utilizzare i Solfiti per la Produzione di Vino?

Cominciamo dicendo che una piccola quantità di solfiti, che generalmente non supera mai i 10 mg per litro, si può sviluppare naturalmente durante il processo di fermentazione, ovvero nella fase in cui il mosto viene trasformato in vino.

La legge prevede l’utilizzo dei solfiti all’interno del vino: con un limite massimo di 150 mg per litro nei vini rossi e di 200 mg per litro nei vini bianchi.

In ogni caso, sopra i 10 mg vi è l’obbligo di riportare la presenza di questa sostanza sull’etichetta del prodotto, ma in ogni caso sarà difficile riuscire a trovarne una che riporti anche il quantitativo esatto presente all’interno del prodotto.

 

Perché è Preferibile un Vino Senza Solfiti?

Nonostante siano classificati come allergeni queste sostanze, se ingerite, non producono effetti “gravi” e shock anafilattici come potrebbe avvenire generalmente con gli allergeni. Rientrano infatti in questa categoria solo per semplificare la catalogazione della normativa.

In ogni caso vi sono degli effetti collaterali per chi assume solfiti in grandi quantità e si traduce in mal di testa nei soggetti sensibili a questa tipologia di sostanza, gonfiori e senso di disturbo allo stomaco. Niente quindi di altamente problematico ma è ovvio che sia preferibile consumare un prodotto che non contenga solfiti per avere la certezza di bere un vino che si avvicini più possibile al biologico.

 

Produzione di Vino Senza Solfiti

I solfiti sono quindi importanti per la riuscita di un buon vino ma non sono indispensabili. Riuscire a dar vita ad un vino senza la presenza di solfiti non è una procedura semplice, molte aziende però stanno cercando di sviluppare nuovi metodi di produzione per ridurre al minimo la quantità di solviti, limitandosi a quelli prodotti naturalmente durante la fermentazione, per migliorare sempre più la soddisfazione del cliente che andrà ad acquistare la bottiglia.

Per riuscire ad arrivare a tale obbiettivo è necessario però sottoporre il mosto a lunghi periodi di fermentazione, in ambienti adeguati, ma soprattutto avere una materia prima di qualità

Ovviamente il prezzo di una bottiglia che non conterrà solfiti al suo interno o li conterrà in maniera ridotta, avrà un prezzo nettamente superiore alla norma.

Questo perché per le aziende, la vanificazione naturale richiede un impiego di risorse superiori che andranno ad incidere sul prezzo finale del prodotto.

Il prezzo poi sale ancora se si è alla ricerca di un vino senza solfiti biologici, ovvero vini che richiedono l’impiego della materia prima, in questo caso l’uva, che non sia stata trattata con nessun agente chimico.